3-5 giorni Codice prodotto: 10129
Aroma: di malto, floreale
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Aroma: cioccolatoso, floreale
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Aroma: di malto, fruttato
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Aroma: cioccolatoso, di frutta secca, floreale
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Aroma: cioccolatoso, fruttato
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Aroma: fruttato
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Aroma: floreale, fruttato
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Aroma: di malto, floreale
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3-5 giorni Codice prodotto: 1906
Aroma: cioccolatoso, di frutta secca
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3-5 giorni Codice prodotto: 10782
Aroma: cioccolatoso, di frutta secca
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3-5 giorni Codice prodotto: 1709
Aroma: floreale
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Codice prodotto: 1724
Aroma: cioccolatoso, floreale
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3-5 giorni Codice prodotto: 10023
Aroma: cioccolatoso, floreale
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3-5 giorni Codice prodotto: 10744
Aroma: cioccolatoso
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Codice prodotto: 10149
Aroma: cioccolatoso
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3-5 giorni Codice prodotto: 10736
Aroma: di malto
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Aroma: cioccolatoso
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Aroma: di frutta secca, floreale
Codice prodotto: 1003
3-5 giorni Codice prodotto: 1022
Aroma: di frutta secca, floreale
Codice prodotto: 1022
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Aroma: di frutta secca, floreale
Codice prodotto: 1001
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Aroma: di frutta secca, di malto
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3-5 giorni Codice prodotto: 1124
Aroma: cioccolatoso, floreale
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Aroma: di malto, floreale
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Aroma: cioccolatoso
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Aroma: di frutta secca, floreale
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Aroma: floreale, fruttato
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Aroma: cioccolatoso, floreale
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Aroma: cioccolatoso
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Aroma: floreale, fruttato
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Aroma: cioccolatoso, di frutta secca
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Caffè decaffeinato: origini e proprietà
A partire dalla sua scoperta ufficiale nel 1905, la storia del decaffeinato si tramanda ormai da oltre un secolo e ha concesso anche alla fascia di pubblico intollerante alla caffeina di poter godere dei sapori intensi e fragranti del caffè senza dover fare i conti con i guai fisici del caso, mantenendo intatti il gusto e l’aroma.
Una piccola tazzina di decaffeinato racchiude in sé numerosi e turbolenti anni di ricerche, sacrifici e scoperte che hanno scritto pagine indelebili della storia umana.
Prima di addentrarci fra origini, tecniche e aneddoti, ecco nello specifico cosa si intendere per caffè decaffeinato. Si tratta di una bevanda cui è stato sottratto (quasi del tutto, dato che ne rimangono piccole tracce) uno dei suoi componenti principali, la caffeina, una sostanza presente naturalmente nei chicchi di caffè dalla forte azione stimolante ed eccitante sul sistema nervoso di tutti i soggetti che la assumono.
Questo è il motivo per cui ne è sconsigliata l’assunzione a coloro che soffrono di insonnia, cardiopatia o ipersensibilità. Anche per chi non rientri in queste categorie, però, viene raccomandato di non abusarne.
La creazione parla tedesco
Sebbene il caffè circoli in Europa e in generale in tutto il mondo occidentale già dalla metà dello scorso millennio, la caffeina è una scoperta ben più recente. E la sua rivelazione è strettamente collegata a un fiore, nella fattispecie la belladonna. La molecola, infatti, fu isolata circa due secoli fa, nel 1819, grazie agli studi del medico e chimico Ferdinand Runge, a seguito di un suo confronto con uno degli scrittori, drammaturghi e poeti più celebri dell’epoca, Wolfgang Goethe.
Quest'ultimo, appassionato anch’egli di chimica, convinse Runge a svolgere la medesima analisi effettuata sulla belladonna anche sul caffè, portando il mondo a capirne segreti e qualità fino a quel momento ignote.
La culla del caffè decaffeinato è la Germania, per l’esattezza la città di Brema, luogo natale di Ludwig Roselius, commerciante di caffè e fondatore dell’azienda Kaffee HAG. Fu lui infatti a brevettare il primo sistema di decaffeinizzazione della celebre bevanda. E tutto partì da un caso, almeno secondo una delle varie leggende che si tramandano. Nel 1905, un carico di caffè cadde accidentalmente in mare: l’acqua salata fece perdere ai chicchi la maggior parte della dose di caffeina intrinseca, conservandone comunque il sapore e portando Roselius all’ideazione del decaffeinato.
Secondo un’altra fonte, presente nel libro 100 Years of Kaffee HAG, il commerciante tedesco collegò la morte di suo padre all’assunzione esagerata di caffeina, essendo egli un assaggiatore di caffè, e pertanto inventò scientificamente la formula del caffè decaffeinato, con l’obiettivo di salvare altre persone da questa “dipendenza”.
Acqua e CO₂, i tanti processi di decaffeinizzazione
Il primo processo fu brevettato l’anno successivo e prevedeva la cottura a vapore dei chicchi di caffè con vari acidi, quindi l'utilizzo del benzene come solvente per rimuovere la caffeina. Il caffè decaffeinato con questa modalità, detta “processo Roselius”, venne poi diffuso e venduto nella maggior parte dei Paesi europei.
Dal metodo Roselius sono nati altri processi nel corso del tempo per dare vita a un ottimo caffè decaffeinato. Si va da quello che prevede di mettere i chicchi a bagno per ore in acqua calda, prima di rimuoverli e trattare l’acqua con determinati solventi per estrarre definitivamente la caffeina, al processo “Swiss Water”. Quest’ultimo prevede l’uso esclusivo di acqua, eliminando completamente i solventi: nato negli Anni ’30, entrò in commercio solo a partire dagli Ottanta.
Secondo questa tecnica, i chicchi vengono immersi in acqua calda quando sono ancora verdi, quindi passati attraverso un filtro a carboni attivi per rimuoverne le molecole di caffeina. Per effetto dell'osmosi, la caffeina migra dai chicchi nell'acqua altrimenti satura. Ripetendo più volte questo processo si ottiene un caffè quasi completamente decaffeinato. Tale processo tuttavia sta cadendo in disuso a causa dell’eccessivo consumo di energia e acqua, ma resta uno dei più efficaci e rispettosi del caffè, dato che permette di non intaccare la composizione naturale dello stesso.
Il decaffeinato ad acqua, o metodo svizzero, è ancora usato però da grandi aziende come Illy, Martella e Sant’Eustachio.
Accanto a questo metodo, c’è un processo parallelo, sfruttato da grandi aziende, tra le quali meritano di essere citate le italiane Kimbo e Lavazza, oltre a Mokaflor, Nannini e Alps Coffee. Si tratta di una tecnica di decaffeinizzazione che prevede l’utilizzo di CO₂, ossia anidride carbonica.
Sviluppato dal chimico tedesco Kurt Zosel, prevede la pressurizzazione della CO₂ al di sopra del suo punto critico, per consentire l’estrazione della caffeina.
Sebbene si tratti di un processo chimico, ha il grande vantaggio di non sprecare la caffeina, che può essere così recuperata e riutilizzata.
Caffè decaffeinato, arrivano le piante ogm?
I processi di decaffeinizzazione, tuttavia, potrebbero avere vita breve, in quanto sono in corso da anni sperimentazioni per la coltivazione di piante già prive di caffeina. A supportare tali speranze è stata anche la scoperta della pianta Coffea charrieriana, in Camerun, che di sua natura è priva di caffeina. Il suo incrocio con altre piante naturali potrebbe consentire la nascita di caffè decaffeinato senza ricorrere a processi chimici poco salutari o dispendiosi e di lunga durata.
Un “deca” di qualità
Tanti metodi differenti, stili singolari per ogni azienda cultrice di caffè, che danno adito a numerosi risultati. Ogni torrefattore vanta il proprio decaffeinato personale, caratterizzato da molteplici qualità più o meno uniche.
Al caffè decaffeinato manca la spinta della caffeina, è vero, ma questo non significa che abbia un sapore sciapo o addirittura cattivo, come molti pensano. Una cosa ha poco a che fare con l'altra.
Tanti diversi fattori contribuiscono a rendere il gusto di qualsiasi caffè delicato, forte o anche poco saporito. La caffeina non gioca il ruolo principale sul gusto. Se si provasse a far bere a qualcuno un caffè decaffeinato senza fargli sapere che si tratti di tale miscela, sicuramente non si accorgerebbe di cosa gli avete servito.
Naturalmente, così come per un caffè classico, la qualità del prodotto, la giusta macinatura e la corretta preparazione sono fondamentali.
Dal punto di vista del gusto, il caffè decaffeinato non ha niente da invidiare al caffè non decaffeinato. Quello che potrebbe essere probabile però, è che per alcune miscele decaffeinate non vengano utilizzati sempre dei chicchi di alta qualità, al fine di bilanciare i costi tra materia prima e processo di decaffeinizzazione.
Per questo è molto importante, come detto sopra e come specifichiamo sempre, che si acquistino sempre prodotti di alta qualità e che si sappia cosa si sta acquistando, anche a costo di pagare qualche euro in più. Il gusto ti ripagherà!
A colazione o come dessert, i tanti pregi “light”
Sono tanti gli abbinamenti che da sempre esaltano alla grande il caffè decaffeinato. Ottimo a colazione, magari accompagnato da un buon dolcetto, oppure nel pomeriggio, accostato a uno dei deliziosi macaron francesi. C’è chi persino lo predilige accanto a una pizzetta salata. Questione di gusti, come sempre. L’importante è assaporare il prelibato aroma del caffè. Anche decaffeinato, perché la sostanza del gusto non cambia.
Non solo gusti e necessità fisiche, ma anche nascita di nuove opportunità. Quanti, senza il decaffeinato, sarebbero costretti a rinunciare a un buon caffè la sera perché poi impossibilitati a prendere sonno per tutta la notte? Il decaffeinato, grazie alla sua consistenza priva di caffeina, viene in soccorso proprio a tutti. Ha le stesse virtù, gli stessi vantaggi del caffè espresso normale, ma porta con sé anche altri caratteri meno visibili se ci si ferma alle apparenze, capaci di arrecare beneficio a chiunque. Bere per credere.